













La principale volontà del progetto nella composizione finale dell’intero plesso scolastico, è quella di collegarsi alla storia di Camerino, riproponendo le tre “casette” facenti parte del logo stesso della città, rappresentanti la storia della resistenza contro l’avversità sismica del ‘700. La leggenda narra che, in seguito al terremoto, rimaseroin piedi queste tre costruzioni, di cui ancora presente all’interno del centro storico, in prossimità del Duomo di Camerino. L’dea è quindi di rinascita, mantenendo unavera e propria continuità formale storica. Questo disegno, seppur progettualmente unitario, si conforma come l’affiancamento di sei volumi, che fungono da filtro verso l’area esterna a sud-est. Il progetto di previsione delle sistemazioni esterne, infatti, è valutato per ottenere una sorta di superficie coltivata ad orti, prettamente collegata alle 5 aule.
La sesta “navata”, la principale che attraversa l’edificato, oltre a contenere lo spazio collettivo della scuola, rappresenta sia l’ingresso che un passaggio simbolico a cannocchiale dal centro storico di Camerino agli spazi verdi non urbanizzati ma coltivati. Il progetto pedagogico è stato posto al centro del processo progettuale. Le modalità organizzative e le possibilità di partecipazione e aggregazione sono determinate dalle soluzioni architettoniche e funzionali che informano la scuola. Le forme architettoniche, la distribuzione e la destinazione degli spazi sono tanto più rispondenti al loro scopo quanto più assumono un’immagine agevolmente percettibile, memorizzabile e percorribile, mentalmente e fisicamente, dagli alunni. A tal fine ogni corpo funzionale sarà fisicamente riconoscibile attraverso il formalismo dei differenti blocchi, in modo tale da essere memorizzabile e identificabile da parte dello studente come il “suo edificio” appartenente a una comunità scolastica più ampia che lo vedrà protagonista.